Gestione separata: rischi grosso con circolare INPS 2535, cosa fare subito

Un passaggio fondamentale per i lavoratori autonomi e parasubordinati: cosa c’è da sapere sull’iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS

L’iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS rappresenta un adempimento fondamentale per i lavoratori parasubordinati e autonomi professionisti senza Cassa. Tuttavia, cosa succede se si trascura questo passaggio? Vediamo nel dettaglio le conseguenze della mancata iscrizione e l’importanza di regolarizzare la propria posizione.

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Attenzione all’ultima circolare dell’INPS – Capitaleculturadimpresa2022.it

La Gestione Separata INPS è un regime previdenziale dedicato ai lavoratori autonomi e parasubordinati, che non sono iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria come, ad esempio, i lavoratori dipendenti che versano già i contributi attraverso l’INPS o altre casse previdenziali. Questa gestione prevede il versamento dei contributi previdenziali da parte del lavoratore stesso, senza il coinvolgimento diretto del datore di lavoro.

Cosa succede se non ci si iscrive alla Gestione Separata dell’INPS?

Innanzitutto, è importante sottolineare che la mancata iscrizione alla Gestione Separata non comporta l’applicazione di sanzioni immediate. Il contribuente potrebbe decidere di attendere che l’iscrizione avvenga automaticamente. In tal caso il sistema informatico registra la data di inizio attività più remota presente nei dati delle denunce Uniemens per i lavoratori parasubordinati o la data più remota inserita nella colonna Periodo di Riferimento sul modello F24 del versamento effettuato dal libero professionista.

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I rischi della mancata iscrizione alla gestione separata – Capitaleculturadimpresa2022.it

Tuttavia, queste date potrebbero non coincidere con l’effettiva data di inizio attività del contribuente. Per evitare eventuali problemi, viene inviata una comunicazione informativa ai soggetti interessati, segnalando l’assenza dell’iscrizione e consentendo loro di regolarizzare la propria posizione.

Dal punto di vista amministrativo e fiscale, non ci sono rischi immediati associati alla mancata iscrizione. Tuttavia, le conseguenze negative si manifestano nei mancati contributi, che possono penalizzare il calcolo della pensione finale. Pertanto, è consigliabile procedere con l’iscrizione alla Gestione Separata per evitare complicazioni future e assicurarsi una corretta contribuzione previdenziale.

Secondo quanto chiarito dall’INPS con la circolare 2535 del 6 luglio 2023, per regolarizzare l’iscrizione alla Gestione Separata, per i lavoratori autonomi professionisti è prevista l’apertura automatica del Cassetto Previdenziale per liberi professionisti. Questo strumento consente di verificare la propria posizione contributiva e individuare eventuali anomalie relative alla compilazione del quadro RR, sezione II, della dichiarazione dei redditi o la presenza di posizioni debitorie.

L’iscrizione può essere effettuata anche rivolgendosi a un professionista o a un intermediario, che fornirà assistenza e supporto per completare correttamente la procedura. In conclusione, l’adesione alla Gestione Separata rappresenta un passaggio fondamentale per garantire una copertura previdenziale adeguata e evitare problemi futuri legati alla mancata contribuzione.

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